Al Salone Internazionale della Gelateria e Pasticceria abbiamo incontrato Martina Morbidoni, classe 1996, che si è classificata al secondo posto. Intervistandola abbiamo scoperto come si impara l’arte sublime della gelateria
Assaporare un dolce realizzato a regola d’arte: un gesto tanto semplice ed appagante da appartenere alla storia personale di ognuno di noi e che ci avvicina un po’ al Paradiso…
Bontà che fa rima con creatività e che porta con sé anche tanto duro lavoro, impegno e studio: una professione, quella del pasticcere, sempre più riconosciuta ed apprezzata, a livello globale.
Un mestiere da coltivare con dedizione ed ambizione e che nel 2024, porterà “artisti del gusto” di tutto il mondo, a sfidarsi per la decima edizione della “Gelato World Cup”, la Coppa del Mondo della Gelateria, in programma presso il Sigep di Rimini.
Il Salone Internazionale della Gelateria e della Pasticceria, della panificazione artigianale e del caffè, recentemente conclusosi, ha ospitato le selezioni nazionali per decretare i professionisti che rappresenteranno l’Italia per le varie categorie, tra due anni.
Rivelazione assoluta è stata l’anconetana Martina Morbidoni, classe 1996, che si è dovuta arrendere solo al più esperto Leandro Faraci, ma che ha davvero stupito la giuria e sta facendo parlare di sé, non solo per la giovane età, ma perché si tratta di un talento che, fino a ieri, era praticamente sconosciuto
all’attenzione pubblica.
Martina si è piazzata seconda su nove concorrenti, stupendo i giudici con una torta al cioccolato fondente, banana e liquirizia: un accostamento intrigante e goloso. Una voglia di stupire che parte
da lontano…
Martina, quando è nata la tua passione per la pasticceria? E come si diventa artigiano del gelato?
Fin da piccola osservavo – e appena potevo aiutavo – mia nonna, una vera maga nelle preparazioni dei dolci. Ma quella che poteva sembrare una passione di bambina ha continuato a crescere con gli anni. Così dopo il diploma in ragioneria, decido di iscrivermi ad un corso trimestrale presso l’Università dei Sapori di Perugia, che mi dà anche l’opportunità di uno stage presso la pasticceria “La Delizia” di Montemarciano (AN).
Come è continuato il tuo percorso?
Successivamente a questo periodo di formazione e lavoro, ho potuto mettermi finalmente alla prova presso uno storico locale del centro di Ancona, dove sono rimasta due anni prima di spiccare il volo verso il rinomato laboratorio di cucina e pasticceria “Hangar78”, in Veneto.
Qui ho finalmente l’occasione di portare ad un livello superiore le mie conoscenze e abilità frequentando in parallelo un Master in alta formazione creativa in Pastry innovation.
La tappa successiva è Milano, dove nel settembre 2021 entro nel laboratorio di pasticceria della storica “Gelateria creativa Wally”, un’eccellenza milanese dal 1954. Qui, dopo alcuni mesi di affiancamento, mi viene affidata la responsabilità del laboratorio e del punto vendita che si trova a Porta Venezia.
Il momento decisivo per la tua vita professionale?
Un giorno noto il bando per il concorso “Gelato d’oro”: la selezione nazionale pasticceri per il concorso mondiale del 2024. Mi sono detta: perché no? E’ stata una sfida che ho deciso subito di cogliere al volo e che mi ha portato a sfiorare un sogno. Ora guardo con maggiore fiducia al futuro e alle prossime occasioni in cui poter mettere alla prova il mio talento e la mia voglia di crescere.
Grazie a Martina Morbidoni e grazie a Raffaello De Crescenzo per aver portato questa “dolce” storia all’interno della nostra rubrica Thoughts for food.